“…Il Frugoni, consigliere politico e spirituale di Aurelia Spinola si trovò a frequentare e comprendere i segreti della politica, gli intrighi di corte e le manovre atte a creare alleanze. Considerando Aurelia donna di buoni costumi, scevra, possiamo dire, di tutti quei maneggiamenti di cui la nobiltà del tempo si affidava per ottenere onori e privilegi, volle onorarla scrivendo di un’altra Aurelia, principessa di Francia secondo il martirologio gallicano, presa come mito della donna nobile e pura perseguitata per le sue convinzioni…”. Interamente tratto da http://www.associazioneletarot.it/page.aspx?id=777
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Molti di questi sono ancora da aggiornare nei contenuti e nella formattazione.
opera di Francesco Fulvio Frugoni
L’opera, che fu ispirata dalle vicende personali di Aurelia Spinola di cui il Frugoni era confidente e padre spirituale, suscitò le ire di Onorato II, Principe di Monaco, tale da far guadagnare al Frugoni non solo l’esilio dal Principato e da Genova ma anche l’indignazione del pubblico; lo stesso autore la definì come “il debutto della disgrazia”.
“…L’esperienza vissuta in prima persona offre spunti e considerazioni per quest’opera che vuole celebrare in Aurelia, principessa di Francia secondo il martirologio gallicano, il mito della donna perseguitata ma nobile e pura. I genitori vogliono Aurelia sposa di Eluviano principe di Francia, ma il regno al quale aspira la giovane non è di questo mondo e per questo lascerà “lo sposo, la patria e i genitori”. Per questo soffrirà e saprà macerare il proprio dolore; la penitenza serpeggerà sul volto “co’ suoi smortigni pallori”, la modestia la ricolorirà “col bel vermiglio de’ suoi redivivi cinabri”, e se con il digiuno saprà pascersi, si sfamerà “con la contemplazione dell’eterna vita”. Non è difficile cogliere i motivi sensuali di questa religiosità molto passionale. L'”adorato suo crocefisso” e quell'”amabil costato del suo ferito amatore” richiamano le forti espressioni berniniane della S. Teresa, così come i monologhi rinviano alla teatralità sacra, se non alle prediche declamate nella settimana santa. Nell’emblematico conflitto fra bene e male, tipico del romanzo agiografico barocco, si può cogliere la visione drammatica del mondo con toni cupi e dolorosi…“. Interamente tratto da https://www.treccani.it/enciclopedia/francesco-fulvio-frugoni_(Dizionario-Biografico)/ a cura di Gianfranco Formichetti.
L’opera venne pubblicata a Venezia nel 1661.
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