Autore
Domenico Cimarosa, compositore (1749-1801)
Dedicatario
Lilla Spinola Cattaneo
Edizione
Libro a stampa
Genova, Stamperia genisiana
Sul sito spinola.it stiamo lavorando alla revisione di tutti i Repertori.
Molti di questi sono ancora da aggiornare nei contenuti e nella formattazione.
Angiola Spinola, figlia di Raffaele Spinola quondam Carlo (del ramo dei marchesi Spinola di Ronco e Roccaforte) e di Argenta Lomellini quondam Gio Domenico, nacque nel 1760. Si sposò due volte: la prima con Niccolò Cattaneo, la seconda con il marchese Marcello Giuseppe Saporiti (1772-1840). Morì a Vigevano nel 1816. Non ebbe figli.
“…Quando Napoleone conquistò l’Italia, Marcello Giuseppe si trasferì a Milano dove conobbe Angela Spinola, ricca vedova Cattaneo, che sposò. Costei, su suo consiglio, comprò a modico prezzo l’antico feudo della Sforzesca (oggi frazione di Vigevano), dove sarebbe morta nel 1816. Grazie al suo spiccato senso imprenditoriale Marcello Giuseppe riuscì a creare alla Sforzesca una fiorente azienda agricola che gli consentì di affermarsi nell’aristocrazia vigevanese. Deceduta la prima moglie, si sposò altre due volte…” tratto da http://www.urfm.braidense.it/palchi/cronstoria_query.php?Settore=destro&Ordine=2&Palco=16&Palcord=16&Rigapalc=16
Venne citata anche in una poesia di Carlo Porta http://gatalteatro.org/allegati/177%20Teatro%20Notizie%20Febbraio%202021.pdf
Qui la storia della sua proprietà https://www.academia.edu/3538052/La_villa_e_la_chiesa_della_Sforzesca_nell_Ottocento_Le_commissioni_artistiche_del_marchese_Rocca_Saporiti_tra_Milano_e_Torino
immagine tratta da https://www.loc.gov/collections/albert-schatz/?c=20&fa=segmentof:musschatz.17248.0/&sb=shelf-id&sp=2&st=gallery
Nobilissima Dama
Sulle Liguri scene alfin risplende,
Dagli occhi vostri uscito un nuovo raggio,
Che dal favor magnanimo discende,
LILLA per voi, sovra l’offerto omaggio.
Che più temer? Se contro d’ogni oltraggio
Questi le pronte cure arma, e difende :
Arde nel nostro sen maggior coraggio,
Che in lui del suo sperar, l’evento apprende.
Fia troppo impresa l’ardimentosa è vero,
Al grave incarco che si affida a noi
Serbar costanti il suo splendor primiero:
Ma nulla manca alla grand’opra; e poi
Basta a far pago il nobile pensiero,
Che Giano il voglia, e che il domandi a voi.
In atto di profondissimo Ossequio
Umilissimo e Obbligatissimo Servo
Antonio Puttini
Vico San Luca, 1
16123 Genova, Italia
c.f. 95023180102
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