Frati Carmelitani Scalzi
Indirizzo
Chiesa e Convento di Sant’Anna, Piazza Sant’Anna – Genova Castelletto
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La Chiesa di Sant’Anna fa parte del più ampio complesso dei Carmelitani ed ospita due cappelle Spinola: di Sant’Andrea e della Madonna del Carmine. Quest’ultima fu commissionata da Claudio Spinola intorno al 1618 ed ultimata nel 1654. Grazie a recenti studi è stato possibile identificare l’appartenenza di questo personaggio al ramo degli Spinola di San Luca, Signori di Cassano.
Si ringrazia il Convento di Sant’Anna dei Frati carmelitani Scalzi per la gentile collaborazione.
Piazza Sant’Anna
Genova
Cappella della Madonna del Carmine: le fasi costruttive di questo piccolo scrigno d’arte e scultura sono protratte nel tempo e vanno dal 1618 fino al 1654 e seguono le vicende della stessa famiglia committente. Nel 1618 Claudio Spinola diede inizio alla sua costruzione e nel 1620 si giunge alla fine di questi lavori. All’epoca doveva apparire ancora spoglia di tutto l’apparato decorativo che oggi si vede, essa era costituita dall’essenziale per essere funzionale alla sua destinazione funeraria ossia, presentava una cripta accessibile tramite scaletta con un piccolo altare. Tra il 1621 ed il 1647 diventa il sepolcro di tre familiari: due fratelli e un figlio di Claudio. Si deduce facilmente che il committente non si sia accontentato del modesto sepolcro già costruito per i suoi cari ma abbia voluto farne un vero gioiello. In un documento del 30 marzo 1651 Francesco Falcone “lapicida” e Pietro Bianco, fideiussore Gio Giacomo Porta, s’impegnano a fornire a Claudio Spinola “quindici pilastri di marmo e mischio con loro finimenti”. La destinazione non è specificata ma deve trattarsi proprio delle lesene a righe che movimento la cappella. Nel 1654 muore Maria Aste, moglie di Claudio e questo evento coincide probabilmente con il termine dei lavori, infatti l’epigrafe che circonda la lapide con lo stemma di famiglia al centro del pavimento porta questa data.
La decorazione parte dal pavimento dove le lastre sepolcrali di forma circolare sono parte integrante del paramento in quanto disposte secondo un disegno che si assimila con il resto della pavimentazione e che inoltre trova corrispondenza con la soprastante volta cupolata. La parete di fondo è completamente occupata dalla struttura dell’altare che si pone all’interno di uno dei quattro archi che sorreggono la cupola. Esso si presenta incorniciato all’esterno da lesene marmoree a righe bianche e nere, motivo che troviamo ripetuto anche nelle colonne laterali dell’altare. Queste, completate da capitelli corinzi, sorreggono un timpano spezzato al centro del quale è posto un angelo con cartiglio, affiancato da entrambe i lati da altri due angioletti sempre con cartiglio. La trabeazione, il bordo che incornicia la statua centrale della Vergine e l’altare sono tutti a intarsi policromi che si sposano con il bianco e nero, motivo dominante della cappella. La mensa dell’altare è sorretta da due angeli inginocchiati scolpiti a tutto tondo e al centro è collocata la stuta della Madonna del Carmine di Tommaso Orsolino. Le due pareti laterali sono anch’esse rifinite con lesene bianche e nere ed al centro presentano ciascuna un reliquiario, a destra, dedicato a San Ciriaco martire mentre, a sinistra, a San Onorio. In alto, nelle lunette sono collocate due tele semicircolari raffiguranti, a destra, San Simone Stock che riceve lo scapolare dalla Vergine e, a sinistra, l’apparizione della Vergine a Papa Giovanni XXII affinché promulghi il privilegio sabatino, datate al 1660 circa, opere del pittore genovese Anton Maria Vassallo (1620?-1664?), seguace del fiammingo Vincenzo Malò. Lo sguardo è spinto verso l’alto dalla luce che piove della lanterna ottagonale della cupola arricchita da un’abbondante decorazione a stucco con quattro angeli a figura intera nei pennacchi.
Cappella di Sant’Andrea: precedentemente dedicata a Sant’Elia, era patronato Spinola, in particolare è legata al nome di Silvio Spinola. Composta nell’odierna forma verso il 1612, ha un bell’altare barocco, datato 1616 circa, con eleganti colonne in alabastro e con il paliotto della mensa riccamente decorato di marmi intarsiati. Reca come pala una tela di Domenico Fiasella, detto il Sarzana (1589-1669), con Sant’Andrea che si avvia al martirio, una delle opere pittoriche di maggior importanza della chiesa. Sulle pareti laterali, due quadri: a destra, Giuditta e Oloferne, del 1617 circa, attribuito al Fiasella; a sinistra, la Sacra Famiglia con San Giovannino, Santa Maria Maddalena e Santa Teresa di Gesù, secolo XVII o, se di Agostino Ratti (1699-1775), secolo XVIII. La volta è stata affrescata nel XVIII secolo.
Vico San Luca, 1
16123 Genova, Italia
c.f. 95023180102
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