Il lotto fu acquistato all’asta pubblica del 1551 da Leonardo Gentile che lo rivendette al fratello Costantino. Il 18 maggio 1563 i fratelli Giovanni Battista Spinola, detto “il Valenza” e Andrea Spinola di Nicola comprarono il lotto ancora inedificato dal Gentile. Nel 1564 o nel 1566 (secondo Poleggi, 1968, 219) Andrea Spinola cedette la sua parte al fratello Giovanni Battista Spinola. L’edificazione del palazzo avvenne sotto la direttiva Spinola ma non è dato sapere se fu intrapresa dai due fratelli o dal solo Giovanni Battista; venne comunque ultimata tra il 1567 e il 1569.
Fu abitato da Ambrogio Doria, rappresentante di Giovanni Battista Spinola, tra fine ‘600 e primi del ‘700 inoltre, il legame tra i due nobiluomini venne rafforzato dal matrimonio tra Franco Spinola, secondogenito di Giovanni Battista e Bettina Doria, figlia di Ambrogio. Nel 1723 si estinse il fedecommesso Spinola ed il palazzo passò ad Antonio e Clemente Doria, figli di Ambrogio (Poleggi 1968, 220). Oggi è ancora di proprietà della famiglia Doria.
(Testo a cura di Silvia Melogno, cfr. Bibliografia).
GENEALOGIA DEGLI SPINOLA PROPRIETARI DEL PALAZZO
La seguente genealogia è tratta dal libro “L’Archivio dei Doria di Montaldeo” a cura di Liana Saginati, Genova 2004
Degli Spinola di Luccoli, Principi di Vergagni
Giovanni Battista Spinola (?-1590), detto il Valenza, figlio di Nicolò Spinola quondam Daniele, fu con il fratello Andrea l’acquirente del lotto Gentile.
Padre
Nicolò Spinola…il più dovizioso cavaliere che vivesse a Genova nel 1553, come appare dalla tassa che per cagione di guerra si fè in quell’anno…(Massimiliano Deza in Istoria della Famiglia Spinola dalla sua origine fino al secolo XVI), proprietario del palazzo presso la Piazza dei nobili De Mari (Palazzo di Nicolò Spinola https://www.spinola.it/repertori/palazzo-di-nicolo-spinola-xv-secolo/ ), che lasciò in eredità al figlio maggiore Daniele (?-1601)
Fratelli e sorelle
Daniele Spinola (?-1601), proprietario del Palazzo di Luccoli; Andrea Spinola, sacerdote; Franco Spinola, sacerdote; Tommasina che sposò Benedetto Spinola degli Spinola di Vergagni; Maddalena, che sposò Agostino Pallavicino q. Francesco; Minetta, che sposò nel 1554 Ambrogio di Negro, eletto Doge di Genova nel 1885; Battina, che sposò Francesco Di Negro, fratello di Ambrogio Di Negro.
Matrimonio
Giovanni Battista Spinola (?-1590) sposò Porzia Centurione quondam Marco di Adamo da cui
1) Nicolò Spinola (1566-1625), sposò Apollonia Spinola quondam Claudio; 2) Franco Spinola (1583-1657), sposò Battina Doria (?-1675) , figlia di Ambrogio dei marchesi di Montaldeo, da cui Giovanni Battista Spinola (?-1649), Ambrogio Spinola (?-1649), Andrea Spinola (?-1665), Pier Francesco Spinola (?-1657), Gio Stefano Spinola (1625-1669), sposò Lavinia Maria Strata in prime nozze e Giovanna Philipot de Cotrel in seconde nozze; Nicolò Spinola (?-1669), sposò Giovanna Della Rovere; Porzia Spinola, sposò Vincenzo Doria; 3) Giovanni Stefano (1588-1590); 4) Eugenia, sposò Vincenzo Giustiniano; 5) Antonia, sposò Orazio Di Negro, figlio del Doge Ambrogio Di Negro; 6) Marietta, sposò Andrea Imperiale, figlio di Vincenzo Imperiale, comprò il Feudo delle Malle dai cognati Nicolò e Franco; 7) Settimia sposò Cristoforo de Franchi, che acquistò dai cognati una villa in Sampierdarena; 8) Battina, sposò Giovanni Battista Imperiale; 9) Lavinia, sposò Augusto Lomellino.
Eredi
Dei numerosi figli di Franco Spinola e Battina Doria, l’unico erede maschio fu Giovanni Battista Spinola (1654-1723), figlio di Gio Stefano (?-1669) e Lavinia Maria Strata, da cui ebbe anche tre figlie femmine: Eugenia Teresa, Alonza Battina, monaca, Anna Maria Vittoria, monaca. Gio Stefano visse e morì ad Anversa, suo referente a Genova fu il fratello Nicolò (?-1676) che sposò Giovanna Della Rovere da cui Battina ( che sposò Luciano Spinola) ed Eleonora. Giovanni Battista, nato e vissuto nelle Fiandre, affidò i suoi affari genovesi al cugino Ambrogio Doria, figlio di Giorgio (fratello della nonna Battina). Giovanni Battista Spinola venne ascritto alla nobiltà di Genova nel 1678 all’età di 24 anni, sposò Maria Francisca Dubois de Lezines, fu Principe di Vergagni (titolo che gli fu confiscato poi concesso ad Urbano Fieschi) e Grande di Spagna. Morì a Venezia, lasciando due figlie femmine. La sua morte aprì una successione “imbrogliatissima” sulla proprietà del Palazzo di Strada Nuova. Fu solo nel 1740 che l’omonimo Palazzo passò definitivamente alla famiglia Doria.