Gian Giacomo Paracca detto il Valsoldo nacque in Valsolda, da cui il soprannome, da una famiglia di marmorari ticinesi. Operò prevalentemente a Genova nella seconda metà del Cinquecento.
Gian Giacomo Paracca nacque in Valsolda verso il 1546 da una famiglia di marmorari ticinesi, la cui presenza è attestata a Genova fin dal 1459. Operò prevalentemente a Genova nella seconda metà del Cinquecento.
La conoscenza attuale di Paracca si lega principalmente alla statuaria funebre gentilizia: suo è il gruppo marmoreo della Crocifissione tra la Vergine e l’Evangelista, sul portale architravato della cappella del doge Giovan Battista Lercari nell’abbazia di S. Niccolò del Boschetto a Cornigliano.
Inoltre egli alternò l’attività di scultore di figura a quella di «marmorarius», specializzato nella decorazione di portali di palazzi nobiliari, camini, fontane per giardino. Nel 1564 venne incaricato di decorare il camino nel palazzo di Gianbattista Spinola (poi Doria) in Strada Nuova. Insieme a Pietro Maria di Novo, lo stesso anno, eseguì dei vasi per una fontana nel palazzo di Angelo Giovanni e Giulio Spinola.
Non sono stati identificati i «marmi e scolture» di Paracca in palazzo Spinola-Farruggia, al cui cantiere Soprani legò l’aneddoto dell’irriverente raffigurazione del maestro con i suoi garzoni, «in atto di tirare un carro», sulla perduta facciata dipinta dal pittore Ottavio Semino, che volle così canzonare il ripetuto rifiuto del collega, eccessivamente ligio al dovere, di condividere osterie e bagordi (Soprani, 1674, p. 63).
Morì nel 1597.
Notizie tratta da https://www.treccani.it/enciclopedia/paracca-giovanni-giacomo-di-antonio-detto-il-valsoldo
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