Giovanni Battista Spinola, Primo Duca di San Pietro in Galatina

Giovanni Battista Spinola, Primo Duca di San Pietro in Galatina

Année de naissance 1575
Année du décès: 1625

«A Dio Ottimo Massimo. E’ qui sepolto Giovanni Battista Spinola che, insigne per la grandezza della virtù al di sopra della stessa antica nobiltà di stirpe, fu da Filippo Re delle Spagne nominato Duca di San Pietro nel Salento. La Patria dapprima lo prepose a una flotta di triremi, poi lo designò ambasciatore alla corte imperiale. Alle prime avvisaglie di una terribile guerra fu mandato ambasciatore a Filippo IV, nella Spagna a lui ben nota, perché facesse uso della sua prudenza e delle sue risorse finanziarie. Infine che la morte prematura sottrasse ai sommi onori, brilla con più elevata fortuna per la rispecchiata virtù, nell’anno della salute 1634. La moglie Maria Spinola al coniuge carissimo, il figlio Giovanni Maria all’ottimo padre fecero».

Traduzione della lapide commemorativa a memoria della sepoltura nella Cappella Gentilizia presso l’Abbazia di San Nicolò del Boschetto a cura di Silvia Melogno

Sommaire

Figlio di Gio Maria Spinola e Pellina Lercari ( di Giovanni Battista Lercari, 64°Doge della Repubblica di Genova) nacque a Genova nel 1575 e morì a Madrid nel 1625.

Destinatario di un fedecommesso del nonno Giovanni Battista Lercari, Giovanni Battista Spinola ereditò, con il compimento del trentesimo anno di età, una parte del cospicuo patrimonio che il fedecommesso avrebbe garantito a lui ed alla sua discendenza maschile legittima e naturale a patto che Giovanni Battista concludesse matrimonio con il consenso dei genitori; che i chiamati alla successione rientrassero in Genova al compimento del cinquantacinquesimo anno d’età; che gli stessi provvedessero, pena la decadenza dal possesso, alla manutenzione delle case di Genova e di Sampierdarena. Di tutto il restante patrimonio di Giovanni Battista Lercari  fu dichiarata erede la figlia Pellina. Fedecommissari ed esecutori testamentari, oltre che tutori e curatori dei nipoti, furono nominati la moglie del testatore, Maria Imperiale, la figlia Pellina, Gio. Giacomo Imperiale fu Vincenzo, il genero Gio. Maria Spinola, Giulio Spinola fu Angelo Giovanni, Giacomo Spinola fu Federico ed Enrico Salvago fu Accellino. La moglie, Maria Imperiale, si spense nel gennaio del 1593, lasciando erede la figlia Pellina.

Il 1° gennaio del 1596 Giovanni Battista Spinola aveva sposato Maria Spinola figlia del defunto Filippo Spinola fu Ambrogio, marchese di Sesto e di Venafro, della stessa linea “di San Luca”, e di Polissena Grimaldi figlia di Nicolò principe di Salerno. Un’unione, quella tra Giovanni Battista e Maria, che consolidava ulteriormente la rete parentale dello sposo nell’aristocrazia feudale e filospagnola, legando la sua discendenza a quella dei marchesi de Los Balbases. Le nozze di Giovanni Battista e Maria vennero celebrate dal preposto di San Luca nella casa del marchese Ambrogio e gli sposi avevano poi ricevuto la benedizione nuziale il 24 novembre nella villa di Cornigliano.

Secondo le consuetudini del suo ceto Giovanni Battista Spinola convertì parte dei propri ingenti guadagni in acquisizioni feudali nel Regno di Napoli. Fra il 1615 e il 1616, quindi, Giovanni Battista Spinola concluse l’acquisto dell’importante feudo di San Pietro in Galatina, con la terra di Soleto, compreso nella Provincia di Otranto, antica signoria degli Orsini del Balzo. Nel 1616, inoltre, Giovanni Battista acquistò anche i Casali di Borgagne e Pasulo, con il feudo rustico di San Salvatore, consolidando i propri possedimenti feudali.

Il 26 ottobre 1615, poco prima di lasciare Genova con la consorte, Giovanni Battista rilasciava una procura generale al genero, Luca Spinola, il quale avrebbe rappresentato il suocero in città nei successivi due anni. Nel 1616 gli Spinola e il loro seguito fecero un ingresso trionfale in Galatina. Durante il loro soggiorno nacque Gio. Pietro, battezzato il 5 luglio 1616. Il 15 ottobre 1617 Giovanni Battista si trovava in Francavilla, da dove prorogava la procura generale al genero. Gli Spinola fecero rientro a Genova nel giugno del 1618, facendo tappa a Roma e a Napoli. Tornato a Genova, Giovanni Battista aveva ripreso l’amministrazione delle proprie cospicue rendite finanziarie, disponendo di capitali sempre più ingenti.
Il 6 aprile 1621, Giovanni Battista ottenne dalla Corona spagnola il titolo di Duca di San Pietro in Galatina.
Nello stesso 1621 egli realizzò un nuovo importante investimento in beni feudali con l’acquisto del marchesato del Torrione nel Monferrato, terra sotto la signoria dei Gonzaga duchi di Mantova.

L’11 ottobre 1623 Giovanni Battista e il fratello Gio. Luca, anche in nome di Gio. Agostino, presero l’eredità della madre, Pellina Lercari. Il 12 novembre seguente, in procinto di allontanarsi da Genova, Giovanni Battista dettava il proprio definitivo testamento. Il Duca di San Pietro in Galatina, Regno di Napoli, gentilhuomo genovese, dedicava come di consueto la prime disposizioni alla sepoltura, prevista al Boschetto anche nell’eventualità che il testatore fosse deceduto lontano da Genova. Le esequie funebri erano affidate alla volontà di Maria Spinola, sua moglie carissima. A Gio. Maria suo figlio primogenito, o a chi fosse succeduto nel fedecommesso Lercari, assegnava i feudi di San Pietro, Borgagne e Pasulo, oltre a Soleto che gli aveva già donato, e tutti i beni immobili e redditi che vi aveva acquistato. Inoltre, allo stesso Gio. Maria e ai successori nel fedecommesso Lercari, erano destinati il Marchesato del Torrione e l’Ufficio della Segreteria in Lecce, intestato al figlio Gio. Carlo Spinola. Raccomandava ai propri figli una vita conforme agli insegnamenti cristiani, escludendo dalla successione e dalla distribuzione chi si fosse macchiato di delitti di «Lesa Maestà Divina et Humana» e comunque tali da incorrere nella confisca dei beni. Alle figlie femmine, Maria Camilla e Violante, destinava invece una dote di 40.000 scudi d’argento ciascuna, a patto che si sposassero con il consenso dei fedecommissari.

Giovanni Battista fece rientro in Genova nel giugno 1624, quando ratificò la divisione. Rimaneva indivisa la villa avita di Cornigliano, che sarebbe stata venduta nel 1634 da Gio. Luca e dal nipote ex fratre Gio. Maria Spinola alla cugina Lelia Di Negro Gropallo .

Nel 1624 Giovanni Battista si apprestava a compiere uno degli investimenti più significativi della sua vita, l’acquisto di una nuova dimora degna di una famiglia principesca che sarebbe divenuto l’emblema della sua famiglia in città. Probabilmente con l’intercessione del cognato Ambrogio Spinola, Giovanni Battista acquistò il Palazzo di Antonio Doria, da qui la denominazione del Palazzo come DORIA SPINOLA.
A ricordo dell’acquisto venne affrescato uno stemma Spinola sulla facciata principale, e realizzata questa perduta iscrizione «sopra l’arco della porta maggiore nella parte interna» che recitava:

AEDES HASCE DORIANAS
JOHANNES BAPTISTA SPINULA QUAS EMIT AN. MDCXXIIII
AUXIT ORNAVIT
DECUS ENITUIT UNDE PATRIAE NOVUM
POSTERI SERVENT.

Nel 1625 Giovanni Battista fu nominato ambasciatore straordinario presso la Corte del Re di Spagna. La missione diplomatica era finalizzata a confermare i rapporti della Repubblica con la Corte di Madrid, offuscati dagli strascichi della congiura ordita in Genova da Claudio De Marini. Nei mesi seguenti, proprio in preparazione della partenza per l’importante missione diplomatica, Giovanni Battista, il quale risulta aver continuato a risiedere nel palazzo Lercari, compì vari atti per garantire la buona amministrazione del patrimonio. L’ambasciatore Spinola partì da Savona a metà ottobre sulla galea “Reale”, giunta con altre dalla Sicilia, raggiunse quindi Barcellona, da dove il 20 ottobre relazionò al governo. Nei giorni seguenti informò l’ambasciatore Serra a Madrid del suo arrivo, previsto fra il 10 e il 12 novembre. Giunse però a Madrid solo nella sera del 25 novembre, dopo un viaggio lungo e faticoso. Il giorno seguente al suo arrivo, Giovanni Battista aveva fatto appena in tempo a ricevere la visita del Nunzio Apostolico, mentre non aveva potuto incontrare gli ambasciatori di Alemagna, Firenze, Lucca, Mantova e Modena per il rapido peggioramento delle sue condizioni di salute.  Morì a Madrid nei primi giorni di dicembre del 1625.
Le sue spoglie furono traslate a Genova, nella cappella gentilizia di San Nicolò del Boschetto per volontà della moglie e del figlio primogenito, che vi fecero apporre una lapide commemorativa.

Liberamente tratto da « Palazzo Doria Spinola. Architettura ed arredi di una dimora aristocratica genovese, da un inventario del 1727 » a cura di Roberto Santamaria, 2011 Recco (GE), Le Mani Editore, pag 143 e seguenti, capitolo II « Gli Spinola Duchi di San Pietro » a cura di Andrea Lercari

In foto lo stemma del Palazzo Ducale di Galatina (Lecce) https://www.galatina.info/luoghi/palazzo-ducale-o-castello/

Généalogie

Giovanni Battista Spinola era figlio di Gio Maria Spinola (?-1601) e di Pellina Lercari (?-1623) di Giovanni Battista Lercari (1507-1592), 64° Doge della Repubblica di Genova e Maria Imperiale.
Fratelli: Maddalena Spinola sposò nel 1584 Giulio Spinola di Angelo Giovanni; Gio Domenico Spinola, Cardinale di Santa Cecilia e Vescovo di Mazara; Gio Luca Spinola (1583-1670) sposò nel 1608 Battina Lomellini (?-1668) di Giacomo di Nicolò; Gio Agostino Spinola; Violante Spinola (1586-1616) sposò nel 1603 Massimiliano Spinola dei Conti di Tassarolo.

Giovanni Battista sposò nel 1596 Maria Spinola (?-1642) di Filippo di Ambrogio, sorella del condottiero Ambrogio Spinola.
Figli
Pellina Spinola (1599-?) sposò Luca Spinola di Gaspare, Principe di Molfetta, fratello di Brigida Spinola ritratta dal Rubens nel 1606 ed erede della metà del cospicuo patrimonio dello zio paterno, Gio Stefano Doria; Polissena (1600-?), suora; Veronica (1601-?) sposò David Imperiale, marchese D’Oria; Gio Maria Spinola (1602-1666), II Duca di San Pietro, sposò nel 1629 Paola Maria di Gio Filippo Saluzzo; Angela Serafina, suora: Gio Federico (1604-1605), morto infante; Gio Geronimo (1605-1606), morto infante; Maria Camilla (1608-?) suora; Gio Filippo Spinola (1609-1660), Principe di Molfetta sposò la nipote Veronica Spinola ( ?-1688), figlia della sorella Pellina e di Luca Spinola di Gaspare; Gio Carlo ( 1611-?) Frate; Gio Stefano (1612-1614), morto infante; Gio Ambrogio (1614-1646); Gio Pietro Spinola (1616-1675) sposò Maria Brigida Franzone di Agostino; Violante (1619-?) sposò in prime nozze Lorenzo Sauli di Ottavio Maria ed in seconde nozze Carlo Centurione di Luigi; Gio Domenico (1620-1660), sacerdote.

La genealogia è interamente tratta da « Palazzo Doria Spinola. Architettura ed arredi di una dimora aristocratica genovese, da un inventario del 1727 » a cura di Roberto Santamaria, 2011 Recco (GE), Le Mani Editore, cui si rimanda per qualsiasi approfondimento sulla famiglia Spinola dei Duchi di San Pietro.

Répertoires

Galatina palazzo spinola (2)

Palazzo Ducale di Galatina

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Abbaye San Nicolo del Boschetto

1502
VSSP copertina

Villa Spinola di San Pietro

1582
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Palazzo Lercari Spinola o Palazzo di Gio. Maria Spinola

1576
Federico-Spinola del Barocci (2)

Ritratto del Marchese Federico Spinola

1595
Architettura-Palazzo-Massimo-Spinola-01

Palazzo de Massimiliano Spinola

1543